Turchia/Incontro tra i leader di maggioranza e opposizione

Publié le par Centro di Solidarietà Internazionalista

29/06/2011

Turchia, incontro tra i leader di maggioranza e opposizione per risolvere la crisi parlamentare

 Circa un terzo dei deputati ieri non ha prestato giuramento nel corso della prima seduta, in segno di protesta per la mancata scarcerazione di alcuni parlamentari eletti

 In Turchia si cerca di risolvere la crisi istituzionale nata ieri in Parlamento, a causa del mancato giuramento di oltre un terzo dei deputati, in segno di protesta contro la mancata scarcerazione di alcuni parlamentari eletti. Secondo quanto scritto dai giornali locali, si tratta di di un episodio inedito che non ha precedenti nella storia parlamentare del Paese.

É previsto per oggi l'incontro fra il leader del partito socialdemocratico (Chp), Kemal Kilicdaroglu, e il vicepremier Cemil Cicek (del partito di Erdogan, Akp), noto per la sua abilità nel gestire situazioni di questo tipo. Sempre in giornata, il presidente della Repubblica, Abdullah Gul ha incaricato il premier uscente - ma vincitore delle ultime elezioni politiche - Recep Tayyp Erdogan di formare un nuovo governo. Erdogan da parte sua ha dichiarato di voler trattare con il Chp per risolvere la questione dei deputati in carcere.

La crisi infatti è nata quando i parlamentari del Chp (nella seduta parlamentare di ieri) non hanno prestato giuramento, per rivendicare la scarcerazione di due neo-eletti accusati di aver partecipato a un'organizzazione golpista. Altri trenta deputati della minoranza etnica curda (Bdp) si sono ritirati invece nella città di Diyarbakir, boicottando del tutto i lavori dell'assemblea. Nel loro caso, la protesta riguarda sei deputati del loro partito incarcerati con l'accusa di terrorismo indipendentista.

La crisi turca preoccupa anche la Commissione europea, come ha dichiarato oggi a Bruxelles Maja Kocijancic, portavoce dell'Alto commissario Ue per la Politica estera, Catherine Ashton. L'impasse politica rischia infatti di compromettere le riforme e la nuova costituzione, due condizioni imprescindibili poste dalla Commissione per consentire alla Turchia di entrare nella Ue.

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